Tra i sei e gli otto miliardi. E’ questa l’entità della manovra estiva che sta mettendo a punto il governo con l’obiettivo di vararla entro giugno. Il menù è semplice: rifinanziamento dei fondi per la cassa integrazione (1-1,5 miliardi di euro), alleggerimento dell’Imu sulla prima casa, detrazioni fiscali del 55% (500 milioni l’anno) sulle ristrutturazioni edilizie e stop all’aumento Iva già previsto per luglio.

Il piano allo studio del premier Enrico Letta potrebbe subire un’ulteriore accelerazione e essere approvato in due fasi, la prima delle quali potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.

“Certamente la questione Iva, che deve essere affrontata in tempi rapidi, più le altre esigenze, pongono la necessità di un intervento, chiamiamolo come vogliamo”, ha spiegato il sottosegretario all’Economia, Giancarlo Giorgetti. Serve “qualche miliardo di euro, penso sotto gli 8 miliardi circa, che dovranno essere reperiti nei prossimi due mesi”, ha aggiunto.

A Giorgetti ha fatto eco Pier Paolo Baretta, sottosegretario al Tesoro in quota Pd, secondo cui il governo darà “risposte urgenti e immediate” su cassa integrazione e Imu. Poi, “entro giugno”, si cercherà di sterilizzare l’Iva (l’aliquota ordinaria del 21% salirà di un punto percentuale dal mese di luglio) e prorogare la detrazione al 55% sulle ristrutturazioni edilizie.

Nessuno però ha spiegato dove Letta e Saccomanni intendano trovare i soldi. Sembra che il governo punti sui tagli di spesa e che stia studiando un aumento della Robin Hood tax sul comparto energetico, nonostante le richieste di Confindustria che ne chiede l’abolizione. Il Pd sembra poi intenzionato a reperire risorse anche con nuovo deficit.

Per ora i piani dell’esecutivo lasciano fuori diversi temi scottanti: la questione esodati e quella dei precari della PA, il rifinanziamento delle missioni militari, i fondi per Anas ed Fs per la manutenzione di strade e ferrovie. Per non parlare della restituzione dell’Imu del 2012.

Il piano di Letta sarà presentato dal ministro Saccomanni la settimana prossima a Bruxelles. A lui toccherà garantire che i conti pubblici italiani si manterranno sugli obiettivi.

Fonte: www.affaritaliani.it

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