ROMA – Gli studenti disabili del Nord Italia hanno meno diritti dei loro compagni del Sud, e in questi anni sono entrati in ruolo, in proporzione, molti piu’ docenti di sostegno nel Meridione che nel resto del Paese. E’ il quadro che emerge da un recente dossier di “Tuttoscuola” dedicato alla mappa del sostegno alla disabilita’ nella scuola italiana. Il dossier segnala un aumento tumultuoso degli alunni disabili: nell’anno scolastico 2009-2010 i disabili inseriti nelle scuole statali di ogni ordine e grado hanno superato le 181 mila unita’, il 2,3% della popolazione scolastica, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente ma di quasi il 70% rispetto a 15 anni prima.
Nel 2009-2010 vi era mediamente un disabile ogni 43 alunni, ma con forti differenze da regione a regione: 58 in Basilicata, 35 nel Lazio. Scostamenti che, secondo Tuttoscuola, dipendono probabilmente dai diversi criteri utilizzati dalle Asl per la valutazione delle disabilita’. I docenti di sostegno si sono quasi triplicati: i posti sono 90.469, erano 35 mila 15 anni fa. Ed e’ molto cresciuto lo sforzo dello Stato, che investe circa 3 miliardi di euro l’anno solo per il personale di sostegno.
Ma dall’analisi emergono squilibri sorprendenti: ci sono piu’ studenti disabili al Centro e nel Nord-Ovest, ma lo Stato destina gli insegnanti di sostegno soprattutto al Sud e nelle isole. E tra questi offre posti stabili molto piu’ in queste regioni che nel resto del Paese: il 52% dei posti fissi sono assegnati infatti nel Meridione che ha solo il 40% degli alunni disabili. In Basilicata c’e’ un docente di sostegno ogni 1,62 alunni disabili, in Lombardia ogni 2,3.
Curioso il confronto tra Campania e Lazio: a fronte di un uguale numero di alunni disabili, alla Campania sono stati assegnati oltre 3 mila docenti di sostegno in più rispetto al Lazio. Rispetto poi alla percentuale di stabilità dei posti del 70% fissata dalla legge, in Basilicata il 91% dei posti di sostegno sono stabili in organico di diritto, in Sardegna e in Campania l’89%, mentre in Emilia Romagna non si arriva al 55%, e in Lombardia e in Veneto ci si ferma al 56%. Ma come si diventa insegnanti di sostegno? Frequentando un semestre aggiuntivo all’università. E non sempre, secondo Tuttoscuola, la preparazione è all’altezza: non è raro ad esempio imbattersi in docenti di sostegno che non conoscono l’uso del Braille, la particolare scrittura per ciechi.