Il Segretario Nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo, si augura che il dietrofront del Governo, già sollecitato con immediatezza dal partito da lui diretto, sul problema dell’elevazione della percentuale minima per il riconoscimento della pensione di invalidità, che aveva visto in questa previsione, presente nella manovra economica, una forte penalizzazione di coloro che si trovano nella condizione di chiedere una pensione di invalidità e che, anche se privi di una gamba, di un braccio o affetti da sindrome di down, o altre gravi malattie, sia reale e concreto.
Cancellare questa norma è indispensabile dal momento che è inconcepibile negare il diritto ad una misera pensione di 258 euro a chi si trova in evidenti situazioni fisiche per le quali basta avere un minimo di buonsenso per capire che la pensione non può essere negata.
La modifica di questa assurda norma è prevista con un emendamento che dovrebbe essere presentato al Senato e il Partito Pensionati si augura che il Governo non abbia ripensamenti e non pensi di trovare altre strade per “stringere” ancora e comunque sui disabili.
Vanno “controllati” i controlli INPS. La caccia alle streghe della ricerca dei presunti falsi invalidi non deve essere l’alibi per colpire chi invalido lo è veramente e pesantemente, ha rimarcato Fatuzzo, i falsi invalidi non sono “masse” come vorrebbero far credere, ma comunque è un fenomeno che si ripropone puntualmente, ormai da decenni, e che va colpito duramente, ma questo non giustifica provvedimenti assurdi e penalizzanti per chi invalido lo è veramente.
La soglia per l’assegno di invalidità al 74% è giusta e ha una sua logica spostare in su tale percentuale minima sarebbe negare la possibilità di una giusta, se pur misera, pensione a chi comunque è impossibilitato a lavorare e vive grosse difficoltà. Giova ricordare, ha concluso Fatuzzo, che la pensione di invalidità è legata ad un reddito necessariamente bassissimo, quindi si tratta di persone che hanno necessità di solidarietà da parte dello Stato, altrimenti vivrebbero in condizioni ancora peggiori la loro situazione.
l Partito Pensionati giudica gravissima la previsione contenuta nella manovra finanziaria che, se approvata , per i nuovi richiedenti la pensione di invalidità, sarà necessaria una invalidità minima dell’85%, assurdamente elevata , che impedirà anche a chi ha perso una gamba, un braccio o è affetto dalla sindrome di down ecc. , di accedere alla misera pensione di 258 euro. Quello che lascia sconcertati è il silenzio che è calato su questo problema gravissimo , una sorta di “cappa del silenzio” , se ne parla pochissimo , come se non fosse un problema gravissimo per chi viene a trovarsi in una situazione drammatica e perde anche la speranza di un piccolo sostegno da parte dello Stato . Disabili si può nascere, ma lo si può anche diventare per una malattia,un incidente ed è pertanto un problema grave e serio che deve riguardare l’intera collettività nazionale: non si può far finta di nulla ,non ci si può girare dall’altra parte, ma ognuno, ad iniziare dai parlamentari di tutti i partiti , deve fare quello che può ,per impedire che un provvedimento iniquo,ingiusto ed assurdo ,diventi legge dello Stato.
Nonostante non vada a colpire chi già fruisce di pensione di invalidità, il provvedimento contenuto nella manovra economica del Governo, che prevede l’innalzamento all’85% della percentuale minima di invalidità per avere diritto alla relativa pensione, colpisce pesantemente, se non verrà modificato o abrogato dal Parlamento, i nuovi richiedenti pensione di invalidità come nel caso di chi ha perso un arto o da chi è affetto da sindrome di down, per i quali è previsto il riconoscimento di una percentuale di invalidità inferiore all’85%.
A giudizio di Fatuzzo è importante che questo provvedimento sia abrogato perché manifestatamene assurdo e punitivo proprio nei confronti dei più deboli e bisognosi di aiuto, ed ecco perché lancia un appello ai parlamentari di tutti i partiti affinché sia bloccata un’iniziativa così grave, che nega i 258 euro di pensione a chi, forse, ne ha un grande bisogno, non avendo altri aiuti o redditi.
Il Partito Pensionati ritiene che cancellare la previsione di una invalidità minima dell’85% per avere diritto ad una piccola pensione è un atto di civiltà e di giustizia ed ecco perché chiede ai parlamentari, di tutti i partiti, di fare fronte comune contro questa linea del Governo, profondamente sbagliata, che non tiene nella giusta considerazione il mondo dell’handicap e i bisogni reali di tanti cittadini sfortunati che avrebbero bisogno di ben altre risposte dallo Stato, e non di iniziative penalizzanti e mortificanti.