La polemica si è accesa sui falsi invalidi. In occasione della presentazione del bilancio sociale 2009 dell’Inps, ieri a Roma presso la sede del Cnel, il presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua, ha ricordato che «nel 2010 le domande di invalidità hanno registrato un calo di circa il 20% rispetto al 2009». Da quest’anno è cambiato il meccanismo di presentazione delle richieste: vengono inoltrate online all’Inps. «Entro la fine del 2011 – ha continuato Mastrapasqua – sarà possibile effettuare in via telematica tutte le domande per le prestazioni, compresa la richiesta della pensione».
«Se teniamo conto che sono 16 miliardi che vengono ogni anno erogati per assegni di accompagnamento e per pensioni di invalidità – ha affermato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi – per ottenere la riduzione delle domande è stato sufficiente proporre un filtro diverso tale da far coincidere il valutatore con l’erogatore delle prestazioni. Il calo nei flussi di domanda è stato reso possibile da una semplice dissuasione morale dall’abuso, rendendo più credibile il percorso di verifica».
Immediata la replica della Cgil. Secondo la responsabile nazionale dell’Ufficio politiche disabilità della confederazione Nina Daita «è possibile che ci siano falsi invalidi in giro», ma «sostenere che il calo del 20% delle richieste per pensioni di invalidità sia imputabile a una platea di imbroglioni, di falsi invalidi è vergognoso. Sul calo nelle domande ha inciso il meccanismo farraginoso per chiedere l’assegno, non la dissuasione morale». Sulla stessa linea l’associazione nazionale mutilati e invalidi civili: il sistema per accertare l’invalidità civile, ha spiegato il presidente Giovanni Pagano, provoca disagio e difficoltà nelle persone coinvolte.
Fin qui il dibattito. La relazione presentata ieri, con dati aggiornati al 2009, segnala che le prestazioni agli invalidi civili hanno fatto registrare negli ultimi cinque anni un aumento del 25,5%, pari a oltre mezzo milione di trattamenti. Il numero delle pensioni è cresciuto del 14,3 pe cento. Per le indennità (di accompagnamento, di comunicazione per i sordi eccetera) l’aumento è stato del 31,3 per cento. Se il maggior numero dei trattamenti è destinato a persone con oltre 65 anni, il 22,5% interessa beneficiari da 40 a 59 anni. Nelle regioni del Sud la percentuale di pensioni di invalidità civile è più che doppia rispetto a quelle del Nord.
Il bilancio sociale fa anche il punto sugli assegni pensionistici. Ogni mese l’istituto eroga la pensione a quasi 14milioni di persone, per un totale di oltre 18 milioni di prestazioni. I pensionati che risultano titolari di un reddito da pensione lordo inferiore a 1.000 euro sono quasi il 63%, 8,5 milioni di persone. Il 22% si colloca invece nella fascia tra mille e 1.500 euro. Le donne si concentrano nei target più bassi: il 36,3% percepisce meno di 500 euro al mese. Nel 2009 l’Inps ha erogato oltre quattro milioni e 200mila pensioni di integrazione al trattamento minimo (il 43% al Nord contro il 36% nelle regioni del Sud e nelle isole).
Nella torta dei trattamenti previdenziali le pensioni di anzianità e vecchiaia coprono la fetta più grande (oltre i 62%), seguite da quelle destinate ai superstiti (25,8) e dai trattamenti di invalidità: tra assegni ordinari e pensioni di inabilità il peso è di oltre l’11 per cento.